Il discorso del millennio

Il discorso del millennio

La portata dell’intervento di Putin al Forum economico di San Pietroburgo del 18 giugno 2022  proietta di diritto questo evento nei libri di storia delle generazioni future.

La sua dichiarazione iniziale è stata: “L’era dell’ordine mondiale unipolare è finito”. È lo stesso Putin a ricordare che aveva ribadito il medesimo concetto al Word Economic Forum di Davos nel 2020. Se il messaggio era sfuggito allora, oggi anche con la guerra, è certamente arrivato ai diretti interessati e il suo significato si sta chiarendo ad un numero sempre maggiore di umani.

Pochi giorni dopo il presidente cinese Xi Jimping ha dichiarato tutto il suo sostegno al collega russo, sposa in pieno la linea di San Pietroburgo e suonerà la campana a morte dei piani di Davos e delle sue èlite fautrici del mondo globalizzato, gestito da un unico gruppo di potere.

Non solo nel nostro, ma anche in un mondo perfetto, sarà sempre buona abitudine, prima ascoltare le ragioni di entrambe le controparti di un disputandum, per poi costruirsi l’idea più oggettiva possibile in merito. Il discorso di San Pietroburgo prosegue, di fatti come un meticoloso epitaffio da incidere sulla lapide dell’ormai morente progetto nuovomondialista, dichiarato da Bush nel 1991.

Siamo già nell’alba di un altro mondo, ormai non più a trazione mono polare in cui gli stati dovevano inchinarsi allo strapotere di poche banche internazionali private: è nata l’era della multipolarità. Questo è il momento in cui tutte le nazioni dovranno riacquisire un’identità sovrana, che lascerà spazio al principio di autodeterminazione dei popoli; in una nuova dimensione socio culturale in cui, ci auguriamo, siano centrali i diritti umani naturali, fin ora calpestati dai rivelati poteri mondialisti.

“Tutto non tornerà come prima”,  ancora Putin ci dice che sul pianeta ci sono nuovi attori, nazioni emergenti con potenzialità enormi, che vogliono contribuire, e lo faranno, alla nuova multipolarità internazionale.

“Niente è eterno”, l’esplicito riferimento alle morenti èlite occidentali le quali, come dice Putin, continuano ad illudersi di riuscire nel loro piano ormai fallito. Questo mondo è maturo per non tollerare più Stati che si sentano superiori rispetto ad altri Stati, schiavizzandoli. La pretesa internazionale di voler cancellare chiunque non sia identico a te, è finita.

“Folli”, sono le sanzioni contro la Russia, con l’intento di indurne il fallimento; il governo ha lavorato per difendersi da questi attacchi economici e li sta vanificando. Il cambio dollaro rublo è passato da 76 rubli a 1 dollaro pre guerra, a 53 rubli a 1 dollaro, dati del 23/06/2022. Quindi il rublo non è crollato poiché ancorato ad asset reali come petrolio, gas, grano e minerali. Invece sta crollando il dollaro trascinandosi dietro tutte le economie che influenza.

Il presidente prosegue con i dati sull’inflazione in Russia che, seppure resta alta e da diminuire, è in forte calo. Il governo ha agevolato le aziende manifatturiere, rimandando il pagamento dei contributi previdenziali, “un prestito di stato a tasso zero”.

Come mai nel nostro super democratico stato al nostro “mega tecnico” Draghi è sfuggita questa stessa idea, da prima lezione alla facoltà di economia?

Draghi risponde al vincolo di mandato statale o alle logiche degli amici di Davos?

Ancora, in Russia si sta diminuendo il tasso d’interesse vicino al 10%. Curioso notare che in occidente la politica monetaria è esattamente contraria, dove FED e BCE stanno invece disperatamente aumentando i tassi, nel tentativo vano di salvare dollaro, euro e il morente dominio monetario che ne consegue. È dimostrato matematicamente che nei sistemi monetari a vuoto, privati ad inflazione implicita, la svalutazione monetaria è inesorabile e destinata ad assumere entità non controllabili. Ciò significa che euro e dollaro sono destinati a crollare e scomparire per propria costituzione; quindi il rafforzamento di valute internazionali concorrenti non è la causa della loro fine, ma ne accelererà l’epilogo, perché mostrerà gli enormi vantaggi del sistema monetario alternativo.

La strategia annunciata dal presidente è di passare dagli attuali aiuti fiscali, ad un maggiore sostegno dalla Banca Centrale Russa alle aziende. Putin fa notare, che la guerra economica contro la Russia, ha inflitto danni maggiori ai Paesi di chi l’ha ordita e causata. Anche in USA l’inflazione è al record degli ultimi quaranta anni.

I politici europei “…da soli con le loro mani…” hanno inferto un duro colpo alle loro economie, in alcune di queste l’inflazione è superiore al 20%, senza essere in guerra. Nei governi si avvicendano “partiti gemelli”, che fanno finta opposizione, a danno dei cittadini e aumentano forze populiste estremiste. L’UE non ha più un’identità politica, ciò porterà ad una sostituzione dell’élite dominante. Questi problemi dell’Europa non sono causati dalla guerra, ma sono la conseguenza di una strategia geopolitica globalista durata anni, a partire dall’accumulo di debiti non garantiti nel G7. Prima della pandemia del 2020 domanda e offerta globale erano già in crisi. Putin tiene a precisare che la crisi USA-UE è sistemica, è antecedente alla pandemia; accusa e svela il tentativo della nostra stampa filo-governativa di addossare tale responsabilità alla guerra. L’import USA è cresciuto, nel 2019, del 40% da 3000 a 4200 miliardi di dollari. Gli USA hanno stampato enormi quantità di denaro “non garantito” e lo hanno riversato nei mercati esteri, rastrellando colossali quantità di merci, monopolizzando il mercato globale del cibo e causando un aumento dell’inflazione mondiale.  Euro e dollaro si stanno svalutando sotto i nostri occhi ad un ritmo dell’8% annuo e stanno predando i beni reali delle economie dei Paesi in via di sviluppo. Inoltre gli occidentali possono sequestrare ai  Paesi non simpatici i nostri depositi in $ ed €, in ogni momento.

L’effetto della folle politica europea energetica green, è la diminuzione della produzione dei fertilizzanti (azoto potassio fosforo sono i principali concimi derivati del petrolio), ciò causerà: una diminuzione delle derrate alimentari, un ulteriore aumento del loro prezzo e un maggiore rischio fame per i Paesi più fragili.

Oggi la finanza occidentale minaccia tutti gli altri paesi in un modo subdolo, con meccanismi più complessi da comprendere, ma ormai chiari a tutti. La comunità internazionale ha come primo obiettivo sfamare l’umanità. La Russia invierà in Asia e Africa la sua sovra produzione di cereali.

Fa riflettere l’enfasi e l’attenzione alla questione della criticità del grano, nel 2022 i big del pianeta discutono di pane e finanza. Speriamo sia la volta risolutiva.

Putin ancora, dice che siamo in un’era di “cambiamenti cardinali”.

Dopo aver ripetuto le ragioni dell’operazione speciale, in difesa dei popoli russofoni e della inibizione della nascita di un fulcro NATO contro la Russia, Putin ci porta nel futuro del 21° secolo, in cui tutti gli stati sono finalmente sovrani e contribuiscono in maniera equanime al proprio destino ed a quello internazionale. Questa sovranità nasce anche da un’economia nazionale completa e robusta, perché capace di auto produrre cibo, tecnologia software e hardware, conoscenza, centralità sociale, difesa del valore umano.

La Russia non si isolerà in una spirale autarchica, i Paesi che vogliono seguire il suo esempio sono molti, da quelli del nuovo G8 a tanti altri, e rappresentano la grande maggioranza della popolazione terrestre. Sebbene è in corso in Russia un allentamento dei controlli del governo sulle aziende, alcuni settori strategici devono restare in mano allo stato. Siamo di fronte un’evoluzione del paradigma keynesiano, dal semplice sostegno statale alla domanda e offerta, alla ora irrinunciabile necessità vitale e costitutiva di sottrarre al privato il controllo delle leve finanziarie-economiche, che hanno esautorato tante nazioni attuali; per raggiungere una “Sovranità tecnologica” con i sistemi operativi e hi-tech.

Putin sottolinea la necessità: di infrastrutture per lo sviluppo delle aree rurali e di una politica sociale che diminuisca la forbice tra ricchi e poveri; ammettendo che  il suo governo non ha brillato in questo ambito.

La Russia ha un potenziale enorme. Da notare come le pensioni sono state aumentate di un tasso superiore del 10% del tasso dell’inflazione e uno degli obiettivi primari del governo è difendere il potere d’acquisto dei più fragili. Ancora si opererà per invertire la tendenza demografica in calo, con sostegni alle madri fino al 17° anno di età. Sarà la Russia, anche con la sua politica sociale, il pilastro portante del rapporto tra stato e cittadino, intenzionata ad investire miliardi di rubli anche per un rilancio del turismo eco sostenibile, un’economia circolare anche nello spettacolo, l’arte e la cultura.

Il presidente russo snocciola il suo piano biblico di investimenti e di rinnovamento infrastrutturale con l’istituzione del “mutuo industriale col tasso al 5%” per agevolare gli imprenditori.

Putin a San Pietroburgo, ben consapevole della questione più importante e da chiarire, conclude questo discorso storico rivolto all’umanità con la medesima frase iniziale testualmente ribadendo che: <<…l’ordine mondiale occidentale è fallito e sta per essere sostituito da un nuovo ordine…>>. Il mondo multipolare di stati sovrani, con economie robuste, autosufficienti e popoli autodeterminati, capaci così di badare a se stessi, sarà il futuro  destino della comunità internazionale, dell’umanità intera…. e così sia.

Ing. Vincenzo Santoro
Video integrale del discorso:

 

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