Terremoto in Israele

Terremoto in Israele

Netanyahu appena annuncia la riforma della corte suprema israeliana, causa l’invasione dele popolo per le strade in assetto da guerra. La sua riforma prevedeva di limitare i poteri della corte, togliendo a questo organo di garanzia la possibilità di pronunciarsi sulla bontà delle leggi votate nel parlamento israeliano e per di più mirava a dare maggiore peso al parlamento nella scelta dei futuri membri della corte. Insomma di fatto un taglio netto al potere e alla laicità della corte suprema. La violenza di questa riforma porta in piazza anche il capo della polizia Ami Eshed non a manganellare genti, ma a manifestare contro questo puro tentativo dittatoriale di arrocco del presidente. L’arrocco è mossa lecita negli scacchi, avviene tra torre e re; giochetto non gradito agli israeliani, perché mirava a dare lapalissianamente poteri di un re ad un presidente (di uno stato in teoria democratico). Da sottolineare che in capo a Netanyahu pendono tre processi (per frode, corruzione e abuso di potere), così la tentazione di poter scegliere e inserire nella Corte Suprema qualche giudice suo amico è stata troppo forte, ma non trasparente agli israeliani. Popolo tra i più oppressi in questa psicopandemia e forse proprio per queste esemplari violenze subite, ha sviluppato odio e maggiore sensibilità ad alcuni colpi di palazzo. Così dopo nemmeno un giorno di scontri, lo stesso Netanyahu è costretto il pomeriggio del 27/03/2023 ad ammainare il suo tentativo di concentrazione dei poteri e ritirare la sua  indecente proposta di legge. È ridicolo come il presidente abbia chiesto testualmente “responsabilità” al suo popolo, pregandolo di placare la sua ira e rivolta. Ormai sempre più governi irresponsabili in Occidente hanno la faccia cornea di chiederci sacrifici e “responsabilità”, mentre addobbano senza nascondersi l’altare su cui sacrificare tutti i nostri diritti più naturali e vitali. È sempre più un gioco a carte scoperte: il potere di pochi eletti (dell’elite mondialista) contro le vite delle sacrificabili masse; vite di moltitudini ormai allertate da una minaccia chiara, quindi banale, sciocca e stupida perché non più in grado di sorprendere. Un potere mondialista morente, chiaramente in affanno in tutte le sue storiche roccaforti: in Francia provato dalla riforma delle pensioni; impantanatosi in una guerra esistenziale Ovest VS Est col finale già scritto; con l’iperinflazione fuori controllo in USA e in UE; oggi in grave difficoltà anche in Israele, uno dei suoi storici e nevralgici centri di influenza mondiale. Lo stesso potere è ferito mortalmente, non ha più la calma, freddezza e tempo per pianificare, nascondere e sotterrare le sue liturgie intestine come ha fatto nei secoli. A questo re ormai nudo, a questo potere instupidito dalla banalità e bassezza delle sue ultime mosse, purtroppo resta solo la disperazione e la spietatezza. Questo terremoto in Medio Oriente è termometro del riequilibrio, morte e rinascita di mastodontiche, cattive, sacre e virtuose forze. È quindi una eccellente notizia che sempre più genti, scendano in più piazze contro i loro stessi oppressori transnazionali. Il capo della polizia poi capo della folla in protesta contro il suo Stato, diviene quell’immagine storica, sognata da C. Chaplin nel suo discorso capolavoro dal film “Il dittatore”, che apre le pagine di un’altra Storia. Mai più il potere costituito sia deviato. Mai più il potere costituito sia prostituita arma di pochi per governare, soggiogare e sacrificare interi popoli rei di un solo reato: la fiducia nello Stato.

Ing Meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante

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