Silicon Valley Bankrupt

Silicon Valley Bankrupt

Il 10/03/2023 un terremoto di magnitudo potenzialmente devastante colpisce e affonda la Silicon Valley Bank, costretta a dichiarare fallimento. La SVB era una banca californiana ibrida con oltre 200 miliardi di dollari investiti in attività finanziarie e con 175 miliardi di $ in depositi. Meno male che era considerata fino ieri tra le 15 banche più solide degli USA. Evidentemente né questa finta solidità di facciata, né i suoi 175 miliardi in depositi hanno né sorretto la fiducia, né fermato il panico e la corsa al ritiro del contante dai suoi bancomat e sportelli. Il fallimento è quindi maturato per una crisi di liquidità, ripianata o rattoppata con i dollari del Federal Deposit Insurance Corp, il fondo federale assicurativo che in caso di bancarotta paga o garantisce i correntisti (entro i limiti di seguito esposti). I clienti che invece avevano optato per una scelta più rischiosa legata alla finanza, alla borsa e ai titoli di SVB rischiano, dopo gravi perdite non garantite, di ritrovarsi col solito cerino bruciacchiato in mano. “…Il sistema bancario resta resiliente…”, afferma oggi il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, nulla di più antitetico alla realtà come capiremo.

Silvergate Capital Corp altra grande banca californiana un mese fa chiude le sue attività e procede a liquidare. Ancora caldo il cadavere degli NFT (Non Fungible-Token) in parole semplici un tipo di crypto-valute, che a novembre 2022 perdono il 93% del valore, causando un buco nero o l’evaporazione (chissà magari quella di Hawcking) di una massa monetaria tra i 10 e i 30 miliardi di $. Qualcuno da riccone è diventato pezzente e purtroppo qualcun altro, dopo aver perso tutto, si è suicidato. Di un mese fa è la notizia storica del de-listing della Rothschild & Co, che lascia la borsa di Parigi dopo 2 secoli. Tutto è interconnesso nel mercato della iperfinanza, anche troppo, chi sa ascoltare: è in allerta. Non sono solo questi gli unici segnali. L’uragano più forte di sempre sta già gonfiando una mastodontica bolla nel mercato valutario statunitense, quindi occidentale e a cascata mondiale. La FED per l’ottava volta di fila è costretta ad aumentare il tasso d’interesse del $. Evidentemente lo spazio di manovra è esaurito e il tentativo di arginare l’inflazione del biglietto verde (limitandone circolazione aumentando l’interesse) è sempre più disperato, vano e controproducente. Infatti, gli effetti devastanti di questa politica monetaria (imposta dalla FED privata al governo USA suo succube) reprimono tutta l’economia reale, tagliando l’accesso al credito e strozzando chi era indebitato con formule a tassi variabili. Perché improvvisamente FED e a ruota BCE si sono avviluppate in questo perpetuo rialzo dell’interesse? Secondo il prono mainstream e la pletora di pedissequi “esperti”, genesi della pandemia inflattiva di € & $ sarebbe il rialzo delle materie prime causata dalla guerra. Se una risorsa diventa scarsa il suo prezzo aumenta e la moneta (essendo di tipo scritturale e sconnessa da asset reali) certo perde valore e si inflaziona. In verità analizzando le quantità prodotte quasi invariate e i prezzi di gas, petrolio e cereali, anche questi sono simili o addirittura più bassi di 3 anni fa. Ciò che in alcuni casi è variato è la loro -devastante per noi- canalizzazione su altri mercati, da Ovest a Est. Quindi questo squilibrio e riequilibrio di approvvigionamenti ha fortemente penalizzato l’Europa, meno gli USA; ma non per ragioni monetarie, bensì strategiche ed economiche. Allora cosa causa questa inflazione (futura iperinflazione), sia di € che di $, ormai da più di un anno oltre il 10%?

Cinque motivi principali, stranamente dimenticati, ma macroscopicamente innegabili.

– 1) Il dollaro, non solo ad Est, non è più considerato la valuta di riserva internazionale. Russia, India, Cina da 2 anni (in seguito alle geniali o dolose sanzioni autolesive) si scambiano petrolio, gas e altri asset reali con le loro valute sovrane: non più in $! Essendo quindi il $ una valuta fiat per definizione basata solo sulla fiducia (non più sull’oro dal 1971  da Bretton Woods), quando ti rovini la reputazione: la tua validità o credibilità mondiale decresce, fino ad annullarsi.

-2) L’area BRICS con il neonato proprio autonomo sistema di scambio finanziario CIPS (vedi qui), si svincola da controllo e da minaccia damoclea della sanzionabilità by elite occidentale mondialista. Occidente che dal 2021 non può più, né sequestrare a piacere conti correnti in $ o € di Stati o di “oligarchi” che considera “canaglia”, né estromettere od ostracizzare dal suo sistema finanziario chi ha di fatto dal 2021 creato ad Est un suo sistema finanziario parallelo e migliore. Questo nascente duopolio (monetario, finanziario, culturale, commerciale), ancora: gambizza potere e sottrae ulteriore valore al $ e soprattutto ai suoi disperatissimi padroni. Padroni che possono giocare solo la collaudata carta della guerra strettamente militare e per loro esistenziale.

-3) Russia e altri Stati BRICS hanno epurato e ripulito i loro fondi sovrani da $ e € (e asset connessi) restituendoli ai Paesi di origine: questo causa, da noi, un’ondata di liquidità quindi altra inflazione.

-4) Maggiormente Cina, Emirati (e anche chi subisce da secoli il colonialismo occidentale) comprano, detengono ed influenzano una enorme fetta del debito pubblico USA quindi della sua tenuta sistemica. Il debito USA ormai oltre i 33.000.000.000.000 di $ è vicino o già oltre il suo valore limite. Se questo fiume di fiducia si arresta o essicca, nessuno -né la FED- potrà sostenere da sola il debito USA. Il volume necessario suppletivo di quantive easing (acquisto endogeno dei titoli USA della FED) sarebbe tra i 5 e 10 mila miliardi/anno, ciò minerebbe di fatto la credibilità monetaria della FED. Perché lo ripetiamo il $ è basato solo sulla fiducia. Anzi lo era. Ciò ancora produce altra tensione sul $.

-5) In ogni sistema monetario (caso ibrido è quello BRICS) in cui le valute sono a corso legale, addebitate con l’aggiunta di interessi, gestiti da gruppi privati l’inflazione avrà 2 componenti: una classica eliminabile legata alla produzione delle merci e una intrinseca ineliminabile dovuta alla sua emissione. Allora tale sistema è  intrinsecamente inflazionistico e l’inflazione globale a sua volta: è ineliminabile; è destinata alla risonanza monetaria (vedi quiqui). Se la data valuta è di riferimento internazionale e c’è una gestione monopolistica della moneta, si possono controllare a proprio piacimento gli effetti inflattivi. Altrimenti bisogna fare i conti con gli altri 200 Stati e i 7,5 miliardi di umani, che non vogliono più essere schiavi dei ‘dodici’ padroni del $.

In conclusione il $ era forte e stabile, perché era esso stesso garanzia del suo valore, in quanto riferimento internazionale. In verità tale posizione egemone era mantenuta con violenza, colonialismo ed esportazione di questa falsa democrazia o meglio terribile dollarocrazia, con cui finalmente sempre più nazioni non vogliono più rapporti sia di sudditanza che di partnership.

Tornando alle “resilientissime” banche di paglia e cerini accesi in USA, Né FED né FMI, possono ripristinare il valore del $, perché nessun rialzo di qualsiasi tasso ripristina la fiducia persa. La stessa fiducia costata troppo sangue umano soprattutto al Sud del pianeta, per quel folle progetto di mondializzazione, così finalmente giunto al capolinea. Nessun fondo di garanzia assicurativa federale statale o privato, leso questo rapporto di fiducia, in caso di una crisi bancaria stile 29 o stile Lehman Brothers, che si diffonda in tutto l’occidente, potrà ripagare nessun correntista. Perché la moneta a corso legale non è un asset reale, ma solo mera questione di fiducia, potere e controllo: niente altro. Questo effetto domino monetario, che può iniziare da un momento all’altro, (probabilmente già iniziato) porterà ad una inevitabile rivoluzione sistemica: dal vecchio monopolio, all’attuale goffamente nascosto duopolio, fino all’adozione del neonato nuovo sistema migliore. Questa transizione avverrà, in modo più o meno violento e veloce, in funzione dell’evoluzione della vera guerra decisiva: quella tra elite occidentali usurocratiche, contro Nazioni BRICS sovraniste.

Signore e Signori il mondo si sta svelando da secoli di menzogne, il primo tassello del domino è stato da tempo già spinto, la reazione a catena è iniziata, al suo epilogo manca poco.

Manca davvero poco.

Ing Meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante

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