Viva Assange libero

Viva Assange libero

ASSANGE …tradito ancora una volta

Chi si batte per la libertà non può non pensare ogni giorno a Julian Assange che con la sua piattaforma giornalistica Wikileaks ha denunciato i crimini di guerra commessi dagli americani in Iraq ed in Afghanistan, ed ovunque volessero “esportare la loro democrazia”, e dal 2011 si ritrova perseguitato dagli yankee per vendicarsi di essere stati “sgamati” in maniera così plateale.

Dell’eroico Assange ho già descritto qui.

In questo momento è ancora nelle carceri londinesi di Belmarsh “la Guantanamo inglese”.

La CIA aveva pianificato di rapirlo per portarlo negli USA oppure ucciderlo.

Emerge dalla notizia resa pubblica da Jose Maria Erujo, capo della redazione investigativa di EL PAIS, noto quotidiano spagnolo, che dichiara di aver ricevuto da una fonte anonima informazioni, email e registrazioni video, che riguardano la permanenza di Julian Assange nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra,.

Nei video illegali si sentono anche le conversazioni.

Si vede Assange nei suoi momenti più intimi, si vedono e si sentono gli incontri con i suoi avvocati l’inglese Joffrey Robertson e lo spagnolo Aitor Martinez che definivano la linea difensiva,  si vedono la moglie Stella, gli amici artisti tra cui Pamela Aderson, i colleghi giornalisti Gleen Greenwald, a cui Edward Snoden rivelò i segreti della NSA, e l’italiana Stefania Maurizi. E’ stata spiata anche l’economista Francesca Bria consigliera d’amministrazione della RAI che aveva fatto visita ad Assange insieme al marito. Vengono spiate anche le riunioni riservate con l’ambasciatore dell’Ecuador ed il suo staff diplomatico. Nei video ci sono anche le registrazioni delle visite mediche a cui era sottoposto, e per ogni incontro registrato venivano stilate delle note in cui si indicava anche il suo stato d’animo, se era nervoso o rilassato.

Ogni visitatore veniva perquisito e gli venivano trattenuti i telefoni cellulari ed ogni altro dispositivo elettronico, I cellulari venivano smontati, fotografato il loro codice identificativo IMEI e violata la riservatezza poiché si vede che vengono scaricati dati e foto dal cellulare della giornalista italiana Maurizi.

L’avvocato spagnolo di Assange, Aitor Martinez, dopo aver preso le dichiarazioni di tre ex dipendenti della UC Global, società di sicurezza che aveva avuto l’incarico dal governo ecuadoriano di proteggere la loro ambasciata a Londra mentre vi dimorava Assange, scopre che tutti i dati dei cellulari, tutti i video ed i report venivano inviati ai servizi segreti americani.

La conferma di queste rivelazioni è venuta proprio dal titolare della UC Global, un ex militare spagnolo David Morales, ora indagato dalla magistratura spagnola,  che al ritorno da Las Vegas comunicava  via email, ai suoi dipendenti che da quel momento avrebbero lavorato per l’intelligence degli Stati Uniti e che bisognava preparare dei rapporti informativi per la CIA o l’FBI; in cambio della promessa di importanti contratti futuri.

Così tutti  i video, gli audio  e le informazioni raccolti nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra venivano inviati su un server centrale del quartier generale della UC Global individuato nella città di Jerez de la Frontera, a sud della Spagna. Morales, il capo, dispone che i suoi informatici creino tre entrate al server: una per il servizio segreto dell’Ecuador con i quali avevano il contratto e che credevano di essere gli unici ad avere accesso, una per la UC Global ed una per la CIA che dagli USA si collegava e scaricava tutto il materiale illegalmente raccolto su Assange.

Gli americani entrano in possesso anche del video dell’incontro del 21 dicembre 2017 quando il console Fidel Arvais ed il capo dei servizi segreti dell’Ecuador  Romny Valeco incontrano Assange e sua moglie per concordare l’uscita di Julian dall’ambasciata il 25 dicembre,  con l’attribuzione dello status di diplomatico, per attraversare Londra senza essere arrestato e raggiungere un paese terzo.

Gli ex dipendenti della UC Global raccontano che il 21 dicembre Morales ordinò  loro di inviargli immediatamente la registrazione di quell’incontro e la mattina del 22 dicembre gli Stati Uniti emettono il mandato di cattura internazionale nei confronti di Julian Assange.[i]

Gli yankee venuti a sapere del piano si rivolgono al nuovo presidente dell’Ecuador Lenny Moreno che revoca il diritto di asilo ad Assange.

Dalla mattina dell’11 aprile 2019 Assange, prelevato di forza dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, si trova nelle carceri di massima sicurezza a  Belmarsh.

Dopo 4 anni di dura detenzione, gli ultimi bollettini sulle sue condizioni psico-fisiche sono molto preoccupanti.

Anche 25 ex diplomatici hanno consegnato al governo italiano una lettera in cui chiedono il suo impegno per la scarcerazione di Julian Assange, la cui unica colpa è quella di aver reso pubblici i crimini di guerra  perpetrati dagli americani a danno di civili disarmati.

Difronte a quella che viene percepita da tutti come una enorme e crudele ingiustizia noi dobbiamo agire, non possiamo restare  indifferenti un momento di più.

L’apparente impotenza deve tramutarsi in azioni efficaci di ogni natura e grado allo scopo di liberare Julian Assange, per tutelare il diritto di ognuno alla libertà di informare e denunciare le prepotenze e le ingiustizie appannaggio dei soli noti esportatori  di democrazia da far west.

VIVA ASSANGE LIBERO.

Carlo Ceresoli

[i] https://fb.watch/kAy7VeWXtA/

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