Qualcuno ha visto l’onorevole

Qualcuno ha visto l’onorevole

Quando si costruirono tra loro il governo Conte bis e quello del dragone, il buon Luigi Di Maio, deputato mai uscente, scelse il ministero  degli affari esteri, il più prestigioso tra gli incarichi di governo.

In tanti ci domandammo come fosse possibile che un politico con una così spiccata tendenza alla non competenza, anche in funzione delle sue gaffe diplomatiche come quella di definire Putin “peggio di un animale”  https://youtu.be/eLB4sqzS7G8, potesse avere il benestare di tutti a svolgere il delicato ruolo di rappresentante dello Stato italiano all’estero.

L’immagine dell’Italia e degli italiani ne avrebbe beneficiato o no?La domanda è ironica e la risposta è ancora più risibile. Ma tant’è.

Poi alle elezioni politiche del 2022, il testimone dell”italian dream’ – da venditore di bibite a ministro della repubblica-, fallisce miseramente gli obiettivi della ricandidatura sia al plurinominale che all’uninominale di Napoli-Fuorigrotta, in pratica a casa sua.

Quindi, all’insediamento del nuovo (si fa per dire) governo Meloni il 22 ottobre del 2022 termina il mandato di ministro degli esteri.

Oggi in tanti abbiamo capito perché scelse e gli fu concesso il seggio di ministro degli affari esteri.

 Il suo era un crollo annunciato sulla piazza italiana e per premiarlo del lavoro svolto, il dragone, a cui il buon Di Maio aveva assicurato la sua azione politica (ma quante battute in questo articolo), nell’ultima settimana del suo governo, lo propose (udite… udite…) come inviato speciale della UE nell’area,  tutt’altro che tranquilla, del Golfo Persico, avendo anche la possibilità di gestire le forniture energetiche per l’UE.

Per fortuna che abbiamo i migliori talenti e sappiamo utilizzarli nell’interesse collettivo di tutti gli italioti.

E’ di qualche giorno fa la notizia che l’Alto Rappresentante della UE per gli affari esteri l’economista spagnolo Josep Borrell, avrebbe scelto “l’enfant prodige” della politica de noialtri, per prendere il suo posto di alta rappresentanza.

Il prestigioso incarico durerà da giugno prossimo al febbraio del 2025 ed il talento campano della politica internazionale godrà della immunità e del passaporto di diplomatico.

L’attuale ministro degli esteri  Taiani ha contestato la scelta di  Draghi e Borrell precisando che non è una scelta del governo italiano, mentre la Lega l’ha definita una nomina vergognosa.

Certo è che un politico che è stato voluto dagli italiani fuori della politica nazionale possa andare invece a rappresentare all’estero lo Stato quindi tutti i cittadini italiani, appare un paradosso che ha poco di etico e di condivisibile.

Il pentastellato dalla memoria corta ma dall’occhio lungo guadagnerà ( si fa per dire) fino a 16mila euro netti al mese più i benefit per lo staff ed rimborsi per le  spese.

Ma cosa sono 16mila euro…no perché… noi usiamo i petrol-dollari…ogni dollaro è così…

E che dobbiamo fare, solo riderci su …per il momento.

Carlo Ceresoli

1 Comment

  • Gerardo Quaranta
    26 Aprile 2023

    ….e bravo Carletto. Un articolo ben fatto e condivisibile ; ironico quanto basta, pungente nell’evidenziare la contraddizione della non politica italiana e della UE. L’ex pentastellato aveva da tempo calcolato come fare a rimanere nell’agone politico delle facili prebende ed il dragone, gli ha offerto su un piatto d’argento l’occasione (visto che la regola dei due mandati era irreversibile e quindi, più facile dover tornare a fare il bibitaro ) ed infine le relazioni intrecciate con la sua posizione di ministro degli Esteri con quell’altro campione di Borrel. Ma cos’è però che ha convinto i boss del golfo ad accettarlo quando inizialmente avevano dichiarato irricevibile la sua nomina ? Cosa ad essi è stato promesso o garantito perché cambiassero idea ? Adesso si stracciano le vesti quegli altri campioni di competenze di Tajani e del leghista e perché poi ? Ipocriti ! Spero solo che il Giggino nazionale venga buttato fuori a calci in culo quando farà la sua ennesima cazzata ! Complimenti Carke’

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