Parla l’avvocato Olga Milanese – I Diritti Costituzionali traditi

Parla l’avvocato Olga Milanese – I Diritti Costituzionali traditi

Era il 16 settembre quando il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto legge che estende l’obbligo di green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre.

 L’avvocato Olga Milanese, il professore Luca Marini ed il professore Francesco Benozzo costituiscono il comitato promotore per il referendum contro il green pass.

Da quella prima esperienza di opposizione alle norme ingiuste e dispotiche è nata l’associazione Umanità e Ragione di cui l’avvocato Milanese è presidente.

Tante sono state le battaglie giuridiche e legali che l’associazione Umanità e Ragione ha sostenuto, ed oggi quella di cui ci parlerà il suo presidente riguarda la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, così come previsto nei termini dell’art. 71 della Costituzione mediante quindi la raccolta di 50mila firme di elettori, per  modificare gli articoli nn° 32, 75 e 135 della Costituzione e della legge costituzionale n°352 del 25 maggio 1970( G.U. serie generale n°111 del 13/05/2023).

Benvenuta avvocato Milanese.

Lei potrà spiegare a tutti i nostri lettori il senso delle modifiche apportate, mi consenta però di entrare nel merito: si è molto discusso sulla prevalenza  della salute collettiva su quella individuale, la proposta di modifica dell’art. 32 era pertanto necessaria?

Certamente. L’articolo 32 Cost., invero, per come formulato non avrebbe dovuto prestare adito a dubbi: un interesse, per quanto collettivo, non può mai prevalere sul diritto alla salute dei cittadini. Ciò nonostante, il senso della norma è stato volutamente travisato, per questo abbiamo ritenuto di primaria importanza proporre delle modifiche che impediscano, in futuro, qualsiasi  strumentalizzazione.

L’altro tema delicato dell’art. 32 è il Trattamento Sanitario Obbligatorio introdotto dalla legge 180 del 1978, perché è necessario modificarlo quando già l’art. 30 del Codice di Deontologia Professionale della Federazione degli Ordini dei Medici, dispone che” La legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana?

Perché tale violazione c’è stata, nonostante il limite del rispetto della persona umana sia sancito dalla stessa Costituzione. È evidente che nel momento in cui si conferisce allo Stato il potere di poter violare il corpo umano (la somministrazione di un trattamento sanitario contro la volontà dell’individuo è una violenza irreversibile) si lascia aperta una porta tramite la quale si legittima qualsiasi tipo di imposizione da parte dello Stato, anche quelle lesive della dignità e della salute stessa dei cittadini, come accaduto negli ultimi due anni. È il momento di far tesoro delle recenti esperienze e sancire dei principi di civiltà invalicabili.

Riguardo l’art. 75 della Costituzione che, ricordiamolo, prevede la raccolta di 500mila firme di elettori per proporre un referendum utile ad abrogare una legge dello Stato, la vostra modifica riduce il numero degli elettori firmatari a 50mila però con delle precisazioni, vuole spiegarle:

Oltre a ridurre a 50mila il numero di firme necessarie alla presentazione di una proposta di referendum, garantendo comunque la rappresentatività territoriale (le firme andranno raccolte in almeno 5 regioni), con la nuova formulazione eliminiamo il divieto di referendum per le leggi di ratifica dei trattati internazionali ed il quorum costitutivo. È giusto che i cittadini possano esprimersi anche per le questioni che attengono ai rapporti internazionali del Paese, come avviene in molti altri Stati. Inoltre, intendiamo sollecitare una partecipazione più attiva e, quindi, una maggiore consapevolezza dei cittadini sulla gestione politica del Paese. Per questo eliminiamo il quorum costitutivo previsto per i referendum. In democrazia sceglie chi partecipa e questo principio deve essere garantito. Abbiamo poi semplificato la procedura di certificazione, ponendola a carico dell’Ufficio della Corte di Cassazione e ridotto i tempi necessari per andare al voto, introducendo anche la possibilità di votare nell’arco di due giornate. Attualmente, infatti, i referendum vengono sottoposti a votazione dopo quasi un anno dal deposito delle firme ed è possibile votare in una sola giornata, solitamente individuata in una domenica di un mese estivo. Il risultato è che quando si arriva al voto il danno è spesso ormai fatto, la questione rischia di non essere più attuale o di essere addirittura superata da nuove norme e il quorum costitutivo non viene mai raggiunto. Noi abbiamo ridotto la tempistica occorrente per i controlli delle firme e della legittimità del quesito referendario – evitando quindi di arrivare al voto nei mesi estivi -, e abbiamo introdotto la possibilità di votare anche il lunedì, come avviene per le politiche, eliminando come detto il paletto del quorum costitutivo.

La terza proposta di modifica riguarda l’art.135 della Costituzione ed interessa la nomina dei giudici della Corte costituzionale che ricordiamolo sono 15, durano in carica 9 anni e sono nominati per 1/3 dal Presidente della Repubblica, 1/3 dal Parlamento e 1/3 dagli stessi magistrati. La modifica che voi comitato proponete intende escludere ogni interferenza politica?

L’Organo investito del compito di verificare e garantire il rispetto della Costituzione da parte del legislatore non può certamente essere di nomina politica. I Giudici non solo devono essere imparziali ma anche apparire tali. L’attuale sistema di nomine mina alle fondamenta questo principio. Con la nuova formulazione abbiamo, quindi, previsto che la nomina dei giudici avvenga per elezione diretta dei cittadini. I candidati – che dovranno avere i requisiti attualmente previsti dalla stessa norma (magistrati, avvocati con 20 anni di esercizio, docenti universitari) – si iscriveranno in un apposito elenco che sarà formato 6 mesi prima delle elezioni. Il mandato avrà una durata inferiore pari a 6 anni, ma i giudici saranno rieleggibili. La rieleggibilità è a sua volta una ulteriore garanzia, a chiusura del sistema. I cittadini avranno interesse a votare coloro che avranno correttamente adempiuto alla propria funzione di tutela della Costituzione e dei diritti in essa sanciti e i giudici che avranno onorato questo gravoso compito avranno la possibilità di essere riconfermati.

Avvocato Milanese, in quali luoghi possiamo firmare?

Tutti i capoluoghi di Regione e di Provincia, oltre a tanti Comuni, sono già attivi per la raccolta firme. A breve sarà possibile firmare in tutti i Comuni. Molti studi legali hanno dato la propria disponibilità e iniziano ad arrivare le adesioni dei volontari. Speriamo di raccogliere presto i fondi necessari per attivare anche la firma online. Abbiamo bisogno della collaborazione e dell’aiuto di tutti. I volontari potranno organizzare banchetti per le firme o attivare il proprio Comune consegnando i moduli richiesti al Comitato, qualora questo non sia stato già fatto. Il nome del Comitato, Assemblea Costituente dei Cittadini, è stato pensato proprio nell’auspicio che tutti i cittadini diventino parte attiva di questa nuova Costituente per regale un futuro più sereno alle nuove generazioni.

Ringrazio l’avvocato Olga Milanese, Le sono grato per il suo impegno nel contrapporsi alle ingiustizie, che quando provengono dalle istituzioni sono ancora più odiose, La ringrazio per il suo tenace coinvolgimento dei cittadini nelle battaglie per i diritti civili e le libertà duramente compromesse soprattutto in questi ultimi quattro anni.

Andiamo a firmare per questa proposta di iniziativa popolare rammentando che è solo con l’apporto di tutti che possiamo sperare di contribuire a cambiare questo mondo che sembra ormai alla deriva.

Carlo Ceresoli

1 Comment

  • Paolo
    14 Settembre 2023

    I banchetti per firmare ci sono ancora? Non riesco ad andare nel mio comune alla mattina.
    Zona bologna

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