Il grande inganno

Il grande inganno

Andando al centro commerciale, che più un centro commerciale era, a ben vedere, un enorme capannone dove alti e lunghi scaffali, messi in linea diritta, creavano lunghissimi corridoi, nei quali brancolavano piccole formiche che facevano raccolta di inutili e costosi oggetti, mi sono intristito.
Un pensiero, infatti, mi ha mostrato l’inganno del consumo sfrenato che, resettando mensilmente i nostri portafogli, anzi i portacarte (di credito e di debito), impregna questa pagana civiltà, che osa pure proclamarsi evoluta e tecnologica.
Ma dove si cela l’inganno, direte voi? Semplice, in quello reclamizzato fin dall’inizio dell’era dei centri commerciali, del ribasso dei prezzi e dell’ovvio conseguenziale risparmio per i consumatori.
E sono sicuro che ancora state a chiedervi dove si nasconde questo inganno.
Eccolo, nell’annientamento della piccola impresa la quale, non potendo reggere alla concorrenza delle multinazionali, che definirei più che altro potenza della corruzione delle istituzioni, ha dovuto arrendersi e chiudere battenti, spesse volte con procedure fallimentari.
Ancora non l’avete capito, vero? L’inganno dove sta?
Oggi, quelle multinazionali, non debbono più “fare” concorrenza a nessuno, l’antagonista è sparito, distrutto, morto; oggi, la chimera del libero mercato, permette a questi colossi di imporre i loro prezzi, perché tu, miserabile
formichina che ti aggiri in questi capannoni pieni di merce, non hai più scelta.
Il libero mercato era per loro, non per te. Credulone. Ingenuo.
E ora? Che fare?
Stanno nascendo molte nuove alternative, tutte valide, per carità, ma la vera novità deve nascere dentro ognuno di noi.
Quella novità che ti sussurra e ti dice che tutto, tutto, tutto, dipende da noi.
Oggi, nell’era dell’informazione selvaggia, non ci sono più scuse, tutti sanno tutto. Anche sul covid.
Emilio Boccia.

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