La Porta Rosa

La Porta Rosa

Abito a Salerno, ed anni fa insegnavo allo Scientifico di Vallo della Lucania. Quando di pomeriggio
c’era qualche riunione per me era una specie di festa! Mi organizzavo dalla mattina:
supermaxipanino con ogni ben di Dio dentro e al suono dell’ultima campanella schizzavo in
macchina, via verso la non lontana Ascea (…Velia)
Lì compravo una birretta ghiacciata (si, anche d’inverno
) entravo e andavo a mangiar piano
godendomi lo spettacolo luminoso, eterno e sempre nuovo della Porta Rosa.
Era un rito semplice ed appagante.
Già dopo la seconda volta mi fecero entrare come fossi uno di loro. Ero ” ‘u prufssore”
Conobbi archeologi, tesisti e semplici volontari, e tutti, anche quelli che lavoravano a tener
semplicemente pulito, erano entusiasti di quel luogo, del proprio lavoro.
Una volta ebbi l’immenso privilegio, onore, piacere… di assistere all’estrazione di uno scheletro la
cui scoperta era avvenuta qualche ora prima.
Quel giorno saltai la riunione non accorgendomi nemmeno dell’imbrunire. Ringrazio ancora tutti
per avermi ammesso, io indegno privilegiato, a quella emozione unica!
Queste persone andrebbero pagate fiumi d’oro, ed invece…
…tornai qualche anno fa e…”…no, la Porta Rosa non è visitabile da un paio di anni causa mancanza di fondi…”
Mi vergognai come se fosse stata colpa mia.
E forse un pò lo è.
Forse è un pò colpa di tutti.
prof. Massimo Grieco

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