La “dolce” attesa

La “dolce” attesa

Nove mesi alla nomina ufficiale del 20/01/2025, solo sette mesi dalle elezioni americane, speriamo che per la svolta l’umanità dovrà resistere solo fino al cambio di presidente in USA… La situazione attuale è incandescente, come non lo è mai stata nella storia intera. Se non si sa bene quali reali forze si stanno scontrando e chi vincerà, prevale uno stato diffuso di incertezza, paura e smarrimento. Tentiamo di diradare la corrotta nebbia, ventilata da un main-stream politico/disinformativo occidentale sempre più ridicolo, pugile suonato e totalmente scollato dalla realtà per contratto.

L’élite globalista che voleva trasformare il pianeta nel suo feudo dispotico, sa che è a corto di tempo e in questi sette mesi provocherà in ogni modo lo schieramento che vi si oppone, capitanato da Putin e i Paesi BRICSPLUS. Sveglia! I G7 oggi hanno il 25% del PIL globale, ma solo i primi 10 paesi dei BRICS (senza contare gli altri 30 stati che vogliono entrare) stanno già al 35% del PIL e hanno 4 miliardi di umani. Il rapporto di forze è invertito.

Ricordate la Russia che doveva perdere in pochi giorni contro la sola Ucraina; ha piegato in soli due anni la NATO intera e l’élite che da sempre la controlla. Con una intelligente campagna di logoramento Putin ha mostrato al mondo tutti i limiti della NATO e ha spazzato via, tutte le armi regalate a Zelenscky dall’occidente intero. Da Crosetto ad altri generali anche esteri in poi, è stato ribadito e non è più segreto, che per alimentare il martirio dell’Ucraina, si sono svuotati arsenali e scorte strategiche di interi servili Stati. L’ultima uscita di Stoltemberg sulla necessità di rimpinguare la NATO con fiumi di miliardi e nuove armi, allineata con la belligerante Ursula von der Leyen, sembra un proclama di auto convincimento di essere ancora i primi della classe. La NATO brinda ai suoi 75 anni di guerre illegali costate 35 milioni di morti, come fosse il bene assoluto sul pianeta e i suoi vertici in preda a totale delirio di potere assoluto ormai svanito, oggi sbraitano con la stessa credibilità di Wanna Marchi. Non siete più i più forti! È inutile sostenerlo.

Questo non è il film di Roky IV, in cui il pugile russo cade a tappeto, perchè i registi così avevano scritto: questa è la realtà! Svegliatevi! L’élite ferita si fermerà solo con la fragorosa presa di coscienza di tutti i popoli.

Ormai anche l’Africa, l’ancella dell’élite per secoli, sta alzando la testa. Il neoletto presidente del Senegal Faye ha subito proposto: di liberare il  suo popolo dal cappio del franco CFA; di introdurre una propria moneta; di rinegoziare i contratti del petrolio e ha dichiarato illegali le basi americane sul suo Paese invitando i colonialisti a smammare via. Faye ha sentito ed intrapreso la via del sogno di Sankara e di Gheddafi di fondare il Fondo Monetario Africano libero dal controllo dei mondialisti Rothshlid e di introdurre una moneta indipendente aficana, magari connessa ad asset reali, gestita da banche pubbliche. Il presidente Faye di sicuro conosce un certo Enrico Mattei e la sua politica, anche a questo nostro eroe dimenticato si è ispirato per l’inizio del suo mandato. Mandato che di certo sarà esempio per altri stati stanchi in Africa! Ridicolo, oltraggioso al suo nome, anacronistico, blasfemo e fuori tempo massimo è il tentativo del nuovo piano Mattei per l’Africa, che ha in mente l’Italia e la UE: solita presa in giro coloniale su un continente prima spremuto, poi vituperato; ma che oggi sta aprendo gli occhi e non cadrà più nella stessa trappola. Malissimo per chi non lo ha capito e ci sta provando ancora: noi popoli europei. Noi resteremo col cerino in mano o peggio ancora, se: non capiremo il servile atteggiamento dei nostri governi; a chi sono piegati; come fermarli.

Ricordate la storia del Sud Africa che denuncia Israele alla Corte Penale dell’AIA? La Corte non archivia e dà l’ultimatum di un mese a Netanyahu, di dimostrare che non stesse perorando il genocidio. Sono passati vari mesi, ma Israele continua a combinarne una al giorno: attacca l’ambasciata iraniana e uccidere altri 7 operatori umanitari targati ONU che si aggiungono agli altri 200 morti. I sionisti mondialisti, che controllano anche Israele, oltre a causare imprevedibili reazioni dell’Iran, hanno chiarito al resto del mondo (non in coma come noi occidentali) come non rispettano alcuna corte, alcun diritto umano, alcuna risoluzione dell’ONU e si sentono i padroni assoluti di tutti. Perfino il loro burattino Biden ha dovuto inscenare la telefonata a Netanyahu, in cui finge di essere inorridito e stanco per queste ultime due carneficine. Le altre mille, nessun problema: è tutto ok. Peccato che nonno Alzheimer, lo ha sostenuto con ogni mezzo e armi: le bombe che piovono oggi in Palestina sono made in USA e uccidono ancora bambini e civili. Per fortuna come Biden anche Netanyahu è al minimo di gradimento e a volte questi macellai, messi alle strette dai loro popoli, devono mollare la presa.

Anche in sede ONU è finalmente passata la risoluzione del cessate il fuoco, con lo storico non veto degli USA. Questi sono segnali che ci gridano come qualcosa nelle stanze del potere sta cambiando; qualcuno inizia non più ad ubbidire, qualcuno inizia a ragionare.

La NATO festeggia il suo 75° anno, ma trema è stremata e non sa dove concentrare le sue residuali forze, su due fronti di due conflitti già persi. Kim Jong-un, minaccia di continuo il suo sud e il Giappone. Cosa succede se la Cina approfitta della debolezza ormai sistemica della Santa alleanza NATO e attacca Taiwan? Cosa succede se Trump viene eletto e mantiene la sua apocalittica promessa di fermare le guerre ed uscire addirittura dalla NATO? L’élite deve dar conto al popolo. Se il popolo è ben cosciente: l’élite globalista sarà archiviata ancora più rapidamente. Il suo destino è già segnato, 7 miliardi di umani hanno capito. Da qui a novembre potranno inventarsi di tutto: internet-down; provocare la Russia; l’Iran o la Cina con ogni mezzo. Forse Putin sarà costretto anche all’uso di qualche testata tattica nucleare a basso potenziale; chissà così noi occidentali pretendendo una rivoluzione della classe dirigente mai più corrotta di oggi, apriremo gli occhi una buona volta, se non ce li chiuderà per sempre la propaganda.

Aspettiamo che qualsiasi cosa ci svegli, in tempo e per assumerci il nostro scomparso ruolo di esseri umani.

Ing Meccanico Vincenzo Santoro Lungimirante

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