AUTORE : DAMIANO ROSSI TITOLO: ” ANNI SELVAGGI – ( l’avventura strapaesana di Mino Maccari)” EDITORE : GOG di Roma

AUTORE : DAMIANO ROSSI TITOLO: ” ANNI SELVAGGI – ( l’avventura strapaesana di Mino Maccari)” EDITORE : GOG di Roma

Damiano Rossi, scrittore e giornalista di formazione storica, attraverso questo testo, (“Anni Selvaggi—l’avventura strapaesana di Mino Maccari”), ripercorre in maniera mirabile e con esemplare precisione tutti gli anni della pubblicazione della rivista “Il Selvaggio” ,dagli albori della sua nascita , nel 1924 , fino alla sua  inevitabile conclusione nel 1942,anno che coincide quasi con la caduta del regime fascista. Praticamente circa diciotto anni di pubblicazioni. A questo giornale, dai toni particolarmente innovativi ed eccentricamente antiborghesi, vi collaborarono i migliori giornalisti e scrittori dell’epoca , tra cui è senz’altro doveroso ricordare Ardengo Soffici, Leo Longanesi, Curzio Malaparte, Giuseppe Ungaretti, Ennio Flaiano, Vitaliano Brancati. Ma il principale artefice sarà colui che ne assumerà per tanti anni la direzione editoriale : Mino Maccari, noto scrittore e , soprattutto, pittore di grande successo ,tanto che i suoi quadri sono ancor oggi oggetto di studio e di ammirazione da parte di numerosi critici contemporanei sia italiani che stranieri . Egli ,soprannominato per gioco dai suoi benevoli e faceti amici il Nano, a causa della sua statura non certo notevole, contribuì in maniera decisiva, soprattutto attraverso i suoi articoli di fondo molto schietti e anche abbastanza polemici, a dare un’impronta molto netta e inequivocabile alle idee che egli propugnava e che erano totalmente condivise dal folto gruppo di importanti e famosi uomini di lettere che collaboravano a “ Il Selvaggio”. La rivista, che fu dapprima mensile per poi diventare, dopo un breve lasso di tempo, settimanale, ebbe subito una larga diffusione e un notevole nonché insperato successo, grazie alle tematiche che portava avanti e che Damiano Rossi, l’autore di questo pregevole testo, ci fa pian piano conoscere attraverso una scrittura di facile comprensione ,ma nel contempo brillante e coinvolgente. E così scopriamo che i temi della rivista riguardano innanzitutto la valorizzazione della vita della provincia italiana in contrapposizione con la vita caotica e insensata delle città. Si cerca ,quindi, specialmente con gli articoli di fondo a firma appunto di Mino Maccari, di convincere i lettori che la vera, autentica Italia è quella dei paesi della provincia e dei piccoli comuni che soli possono preservare l’integrità del territorio e l’identità e il genio italici. Molto polemici furono infatti gli articoli del periodico che, esaltando la vita delle campagne e dei borghi della nostra nazione, criticavano in modo brusco “ i borghesi pantofolai”, l’urbanizzazione a tutti i costi e il razionalismo imperante. Tanto dura e aspra fu questa critica, che le autorità fasciste decisero a un certo punto di sospendere per breve tempo la pubblicazione del giornale e lo stesso Mino Maccari ne pagò le conseguenze con l’espulsione temporanea dal partito fascista .
Si ebbe, in seguito, una sorta di riconciliazione con le autorità del momento anche grazie a un temporaneo ammorbidimento della linea del periodico. Ammorbidimento che però non comportò la rinuncia alle idee fin allora propugnate ,tanto che anzi , dopo poco tempo, una nuova querelle nacque tra il giornale e le autorità preposte, quando vennero criticati gli sventramenti di interi quartieri di origine medioevale, per far posto ,come commentarono i giornalisti de “Il Selvaggio “ a degli autentici obbrobri urbanistici moderni.
In effetti, come sapientemente commenta l’autore, i redattori della rivista possono essere considerati degli ecologisti ante litteram , i primi autorevoli propugnatori e difensori dell’autentica identità italiana , che è rappresentata dal popolo della provincia e delle campagne con le loro tradizioni , il loro folklore e la loro genuina spontaneità umana e culturale. Un saggio, quindi, interessante per l’argomento trattato e che ci fa conoscere un aspetto culturale consapevolmente e colpevolmente sottaciuto dell’ Italia del Ventennio.
Un ringraziamento per averci reso consapevoli di tutto ciò va quindi non solo all’autore del testo Damiano Rossi ,che ha trattato in maniera semplice un argomento così complesso, ma anche alla casa editrice romana GOG per il coraggio profuso nel pubblicare questo volume.
ETTORE DONADIO

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