AUTORE: CARMELO BENE        TITOLO: OPERE        EDITORE: BOMPIANI

AUTORE: CARMELO BENE        TITOLO: OPERE        EDITORE: BOMPIANI

 

L’editore Bompiani ha pubblicato tutti gli scritti di Carmelo Bene in un’elegante edizione dal titolo sintetico, ma significativo “Opere”. In questo modo tutti coloro che lo hanno apprezzato sia come autore teatrale che come scrittore o regista, avranno la possibilità di conoscerlo più approfonditamente attraverso questo ponderoso, ma oltremodo interessante testo.

Carmelo Bene nacque a Campi Salentina (provincia di Lecce) nel 1937, da una famiglia di piccoli industriali del tabacco e ciò gli consentì di avere una vita abbastanza agiata. Da sempre attratto dalla cultura, all’età di venti anni si iscrisse all’Accademia di arte drammatica “ Silvio D’Amico” che aveva sede a Roma. Questo gli darà la stura per l’inizio della sua tanto travagliata e discussa carriera artistica. Lo stabilirsi nella Capitale gli concede, tra l’altro, la possibilità di venire in contatto con i principali artefici della cultura del tempo, tra cui Pier Paolo Pasolini che, offrendogli una parte nel film “Edipo Re”, lo inizia alla carriera di attore, rendendolo così da subito famoso al grande pubblico.

Innamoratosi in questo modo della cinematografia, riesce in poco tempo a produrre, interpretare e dirigere la pellicola “ Nostra Signora dei Turchi”, trasposizione filmica di un suo romanzo. Opera complessa e anticonformista, dove non si intravede una autentica trama, ma solo episodi dal sapore onirico che non hanno apparentemente un senso logico, con voli pindarici che stravolgono il racconto.

Mentre  il film fu accolto abbastanza positivamente in Francia sia dalla critica che dal pubblico, in Italia la sua rappresentazione fu un autentico fallimento. Critici sdegnati e spettatori addirittura inferociti ne decretarono l’assoluto insuccesso che costò a Carmelo Bene addirittura la bancarotta della sua casa di produzione.

Da allora iniziò a occuparsi esclusivamente di teatro, producendosi in memorabili  e incredibili performance che non si erano mai viste in palcoscenico in nessuna parte del Mondo. Tutte le opere da lui interpretate, da “Caligola” a “Manfred, da “Pinocchio” ad “Amleto”, da “Edoardo II” a “Salomè”, solo per citarne alcune tra le più note, vengono in effetti completamente stravolte grazie alla sua geniale e innovativa concezione del “fare” teatro.

 Infatti per lui, il teatro non può essere recitazione nel senso tradizionale del termine , perché recitazione  significa  dal latino “citare-res”, cioè citare la cosa, ossia ripetere ciò che altri hanno scritto. Ma in questo modo il teatro diviene opera morta e allora per renderlo vivo bisogna dare vita, come egli fece, alla “scrittura di scena”, cioè bisogna parlare spontaneamente nel momento in cui si va in scena. Operazione sicuramente complessa poiché comunque nel dire ci si deve sempre riferire all’argomento che in quel momento viene trattato. E così lo spettatore più che trovarsi di fronte a un argomento dal senso compiuto, viene ammaliato dalla sua “phonè”, ossia dalla musicalità delle parole dette, logicamente in maniera artistica.

 E questo suo nuovo modo di intendere il teatro, poco comprensibile sul piano della razionalità, ma molto affascinante e incredibilmente nuovo, insieme alla sua singolare personalità e alla sua immensa cultura, hanno fatto di Carmelo Bene un artista di fama internazionale, le cui varie opere, non solo quelle teatrali, vengono ancora oggi lette e studiate nel Mondo intero.

E quindi quella dell’editore Bompiani, la possiamo definire opera encomiabile e coraggiosa a un tempo, che merita sicuramente l’attenzione non solo di chi lo ha conosciuto attraverso le sue varie attività artistiche, ma anche e, forse, soprattutto a chi vuole approcciarsi a conoscere uno dei più grandi e singolari talenti italiani, in un’epoca come la nostra purtroppo molto avara di autentici artisti di valore.

ETTORE DONADIO

 

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