Quanto pagheremo in bolletta a gennaio 2024

Quanto pagheremo in bolletta a gennaio 2024

Entrare nell’Unione Europea ha comportato l’obbligo del rispetto delle direttive e dei regolamenti emanati dagli organi istituzionali della UE.

In particolare il Trattato sul Funzionamento della Unione Europea(TFEU), una sorta di testo unico sulle politiche europee, si fonda sul principio della rimozione delle barriere alla concorrenza promuovendo la competitività e l’apertura ai mercati privati su ogni attività e servizi pubblici.

Quando nel 2001 con la legge n°3 si è riformato il titolo V della Costituzione, con l’art. 117 si è attribuito allo Stato la concorrenza come materia di competenza, nei limiti europei imposti dagli   articoli che vanno dal 101 al 109 del TFEU.

Su queste premesse, recependo la direttiva della UE n°96/92 che ha per obiettivo la creazione di un mercato energetico comunitario, nel 1999 è stato emanato il D.Lgs. n°79, noto come decreto Bersani all’epoca Ministro dell’industria, che ha introdotto la liberalizzazione del settore energetico, fino a quel momento gestito dall’Enel nazionale in regime di monopolio pubblico.

Le  nuove regole del Decreto “Bersani” hanno stabilito che qualsiasi società del settore energetico possa produrre, acquistare e vendere energia elettrica e gas naturale in regime di libera concorrenza.

Per meglio regolamentare l’apertura al libero mercato, nel 2009 con la legge n°99 è stata introdotta la redazione della “legge annuale sul mercato e sulla concorrenza”, che, su  proposta del Ministero dello sviluppo economico (Mise), verrà poi approvata dal Consiglio dei Ministri.

Nella legge annuale del 2021, relativamente al settore energia,  sono previste una serie di iniziative come:

  • L’eliminazione graduale dei prezzi per le microimprese e le famiglie dal 1° gennaio 2023;
  • L’adozione di misure di accompagnamento per sostenere la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’energia elettrica;
  • Aumentare la trasparenza della bolletta dell’energia elettrica consentendo ai consumatori di accedere alle sotto-componenti delle “spese per oneri di sistema”;
  • Eliminare l’obbligo per i fornitori di riscuotere oneri non collegati al settore energia.

La “legge annuale sul mercato e sulla concorrenza” è ritenuta dal sistema UE molto importante ai fini del passaggio al mercato privato tanto che la sua approvazione rappresenta uno dei vincoli per accedere alla terza rata dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che tanto fa ancora discutere riguardo la convenienza nazionale e che scade nel 2026.

Anche in considerazione delle ormai cantilenanti e strumentali motivazioni addotte dagli istituti governativi sulla necessità di liberalizzare il mercato, del tipo: “l’assetto del mercato energetico si è profondamente modificato con l’emergenza pandemica (???) e la crisi energetica scatenata dalla guerra russo-ucraina”[i]. Tant’è.

A titolo puramente indicativo voglio ricordare che il PNRR prevede l’erogazione dei soldi solo se il Governo adotterà dei decreti attuativi per liberalizzare anche il mercato delle concessioni demaniali marittime (direttiva Bolkestein), lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative e sportive.

Tornando all’ambito energetico, la fase di adeguamento al nuovo regime prevede sia il “mercato libero” che “la maggior tutela” con le tariffe decise dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), presieduta dal 2018 dal fisico lombardo Stefano Besseghini.

Il decreto “Milleproroghe 2023” ha stabilito che il 31/12/2023 termina il “mercato tutelato”, pertanto tutti i consumatori dovranno scegliere un fornitore di energia elettrica e gas nel “mercato libero”.

In sintesi, nel mercato tutelato o “Servizio di Maggior Tutela” era l’ARERA a decidere le tariffe fisse stabilite ogni tre mesi in base all’andamento dei prezzi della materia prima o materia energetica.

Nel mercato libero, in teoria le società concorrenti dovrebbero garantire il prezzo più basso possibile al cliente e bloccato contrattualmente almeno per un anno. Ogni società potrà scegliere di attribuire un costo alle operazioni come la gestione di una pratica, ad esempio “la voltura”. Inoltre le politiche commerciali di libera concorrenza consentono loro di proporre ad esempio dei benefit aggiuntivi come “buoni spesa o carburante” oppure “polizze assicurative” . Insomma business su business.

In definitiva la transizione completa verso le regole del mercato privato avverrà per fasi temporali.

I clienti domestici famiglie e condomini, circa 10 milioni di utenze,   dovranno scegliere una società privata per il gas naturale dal 10 gennaio 2024, e per l’energia elettrica dal 1° aprile 2024.

Le micro-imprese e le partite iva hanno scelto tra le società private già ad aprile 2023, Le Piccole e Medie Imprese già nel 2021.

Chi non opererà la scelta tra le società private verrà assegnato al Servizio di Tutele Graduali (STG) che durerà per 4 anni.

Il prezzo dell’energia applicato sarà unico in tutto il paese, sarà deciso dal venditore in funzione delle condizioni delle offerte del sistema “Placet” (Prezzo libero a condizioni equiparate di tutela), e rinnovato ogni 12 mesi.

Nel periodo di STG l’ARERA ad agosto 2023 ha deliberato che gli operatori privati deputati a fornire il servizio saranno scelti con un asta a busta chiusa e potranno partecipare alle gare per un massimo del 30% delle 26 aree territoriali individuate, ciascuna con una media di clienti di 220mila unità.

Al termine del periodo di STG dal 1° aprile 2027, chi non ha ancora scelto il fornitore privato resterà con lo stesso “sulla base della propria offerta di mercato libero più favorevole” (meccanismo di opt-out).

Per le scelte esiste lo strumento www.ilportaledelleofferte.it previsto dalla legge sulla concorrenza.

Quelle persone che sono svantaggiate per condizioni anagrafiche, economiche o di salute, che il D.Lgs. 210 del 2021 definisce “cliente vulnerabile”, che non sono in grado quindi di operare una scelta consapevole, resteranno nel Servizio di Tutele Graduali o Maggior Tutela fino ad un successivo provvedimento dell’ARERA.

Per approfondire, “cliente vulnerabile” è:

  • Chi ha un età superiore a 75 anni;
  • Chi si trova in condizioni economiche svantaggiate, percettore di bonus energia;
  • Chi versa in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica o i soggetti presso i quali sono presenti persone che versano in tali condizioni;
  • Chi è un soggetto con disabilità ai sensi della legge 104/92;
  • Chi si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • Chi si trova in un’isola minore non interconnessa.

L’abolizione del mercato pubblico tutelato si concretizza proprio nel periodo in cui l’ISTAT ha diramato i dati definitivi del luglio 2023 su luglio 2022: il gas del mercato libero è rincarato del 28,3% mentre è crollato il prezzo del gas del mercato tutelato del 34,6%; un divario tra mercato privato e tutelato di 6,29 punti percentuale.

Insomma privato batte pubblico 10 a zero.

Carlo Ceresoli

[i] https://www.altalex.com/documents/news/2023/06/08/mercato-libero-energetico-o-tutelato-nuove-norme-e-obblighi-per-pmi-e-partite-iva-come-funziona

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